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NAGO - TORBOLE
Nago-Torbole è considerata la perla del Garda Trentino perché le sue due anime, quella più montana di Nago e quella più lacustre di Torbole, riescono a esprimere al meglio il fascino del territorio altogardesano. Qui la storia gioca con l’armonia di un paesaggio unico: un territorio dal passato mitologico e dal presente eclettico fatto di sport all’aria aperta, tra boschi, sentieri, vento e acqua.
Due paesi una volta distinti oggi rappresentano un unico comune che ha trovato nelle proprie origini quei valori comunitari che ne hanno permesso l’unificazione. A monte risiede il borgo di Nago, prima vera porta sul Garda. Ben lo sapevano i veneziani che dopo aver risalito l’Adige fino a Mori hanno poi condotto le loro galee da guerra fino a Nago e da lì, attraverso la valletta di S. Lucia, fino al Garda. Dal centro di Nago procedendo in direzione di CASTEL PENEDE si accede alla VALLETTA DI S. LUCIA al cui inizio è stata posta una targa a ricordo di questa straordinaria impresa avvenuta nel 1439 e nota col nome di “Galeas per Montes”. Come straordinaria è l’esplorazione della rocca soprastante sulla cui vetta dimora l’antico maniero e un antico villaggio di epoca romana e preromana ancora in fase di scavo. Le prime notizie del periodo medievale risalgono al 1210 quando lo stesso fu assegnato alla famiglia d’Arco per poi passare sotto il controllo dei Castelbarco e nuovamente ai d’Arco, che ne mantennero il possesso anche sotto il dominio degli Scaligeri e dei Visconti. Nel 1438 entrò a far parte del dominio veneziano per essere riconquistato agli inizi del ‘500 dall’esercito imperiale dei d’Asburgo. Riconquista che coincise con la sua lunga e continua decadenza fino all’epoca contemporanea quando si sono avviate campagne di studio tutt’ora in corso. Attualmente chiuso ai visitatori fino a data da destinarsi.
Tornando nel caratteristico borgo si possono ammirare una porzione delle ANTICHE MURA e la vicina PIEVE DI SAN VIGILIO, la cui prima attestazione risale al 1230 quando, rispetto ad oggi, erano invertite le posizioni dell’abside e dell’ingresso. Pregevoli gli altari di marmo al suo interno che meritano una visita. Poco distante si incontra la CHIESA DELLA TRINITÀ la cui costruzione ebbe inizio il 18 maggio 1618, quando venne posta la prima pietra per iniziativa della famiglia Tonelli di Nago. Venne scelto l’interno dell’ospizio che in quel momento veniva condotto dalla confraternita della Santissima Trinità. La nuova chiesa fu consacrata con cerimonia solenne nel 1636 da Carlo Emanuele Madruzzo, principe vescovo di Trento. Da Nago si scende a Torbole non prima di aver visitato il FORTE ALTO, postazione di controllo bellico dell’Impero austro-ungarico a ridosso della Grande Guerra.
Scendendo a piedi da via Europa si incontra un primo punto panoramico, il BELVEDERE. Successivamente, continuando in discesa in direzione Torbole su via Pontalti, si incontrano sulla sinistra delle scale che portano alla CHIESA DI S. ANDREA, altro punto panoramico sulla valle e sul Garda. In pochi minuti si scende a livello del lago, in centro storico e in PIAZZA GOETHE, così chiamata in ricordo del poeta tedesco che nell’adiacente casa di Martino Alberti soggiornò nel settembre del 1786. Goethe stesso racconta i particolari del soggiorno torbolano, sottolineando di aver trovato l’ispirazione per riprendere la stesura dell’Ifigenia, che aveva abbandonato da qualche tempo. A ricordo sono stati posti una targa e un medaglione sopra la particolare FONTANELLA di casa Alberti.
Alle sue spalle, oltrepassato il porticato, si intravede il lago e più precisamente il VECCHIO PORTICCIOLO ancora oggi utilizzato dai pochi pescatori amatoriali che ormeggiano le proprie imbarcazioni protetti dalla piccola CASA DEL DAZIO. Un tempo sede della dogana austriaca, che la fece edificare nel ‘700, oggi è uno dei più curiosi edifici del lungolago torbolano. La passeggiata prosegue lungo il frangiflutti pedonale per giungere in PIAZZETTA HANS LIETZMANN, luogo di spazialità ed equilibrio moderno dal quale ammirare la minuta ma folgorante CHIESA DI SANTA MARIA AL LAGO, edificata nel 1939 proprio per i bambini della vicina ex COLONIA CLIMATICA PAVESE, oggi sede di mostre, uffici e in parte incompiuta.