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ARCO

Arroccata all’ombra del Castello, la cittadina di Arco si mostra quale florido giardino fiorito a nord del Garda Trentino. Domina la “Busa” dalla vetta dello Stivo tessendo un legame indissolubile con il territorio che si esprime nelle vocazioni sportive quali l’arrampicata, il trekking, la mountain bike e il variegato mondo dell’outdoor. Gli Asburgo ne fecero la loro stazione di cura e soggiorno grazie anche al suo particolare clima Mediterraneo.

Le prime notizie del CASTELLO DI ARCO risalgono al XII secolo, sebbene vi siano reperti archeologici che attestano l’antropizzazione del luogo in epoche ben più antiche. I Conti d’Arco lo dichiararono bene allodiale della comunità e divenne un vero e proprio villaggio fortificato, come mostrato dal dipinto di Albrecht Durer del 1495 oggi esposto al Louvre di Parigi. Inespugnato venne bombardato dai francesi nel 1703 avviando la grande fase di declino che portò alla conformazione attuale: alcune torri, parte delle mura di cinta, le prigioni e alcuni edifici in rovina all’interno dei quali è stato recuperato un prezioso ciclo di affreschi del 1300. Il Castello è raggiungibile a piedi dal centro storico in circa 20 minuti attraversando una florida olivaia dalla quale sporge, a picco sulla vallata, un Belvedere di vetro (info & booking www.comune.arco.tn.it/Aree-tematiche/Il-Castello). 

Castello di Arco
Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta Arco
Porta Stranfora Arco
Rione Stranforio lavatoio Stranfora Arco

Al rientro, puntate a ovest per accedere al RIONE STRANFORIO, un quartiere medievale suggestivo in cui perdersi tra le sinuose e tortuose viuzze e rinfrescarsi all’antico lavatoio. Visitate il quartiere e la PORTA STRANFORA, che conserva ancora gli apparati del ponte levatoio Nelle immediate vicinanze si trova il PARCO ARCIDUCALE (o ARBORETO), un bellissimo giardino botanico, un tempo annesso alla VILLA DELL’ARCIDUCA ALBERTO D’AUSTRIA, risalente al 1873, nella quale l’Arciduca, che qui trascorreva alcuni periodi dell’anno, ospitò illustri personaggi della corte e del governo asburgico. Il parco è attualmente chiuso per un suo completo restauro. Attraversando il rione Stranforio giungerete nella principale delle piazze arcensi, Piazza 3 Novembre, sulla quale insistono numerosi palazzi storici e la CHIESA COLLEGIATA DI SANTA MARIA ASSUNTA. Edificata a inizi del Seicento è simbolo della grandezza della città. L’interno a navata unica ospita altari in marmo e numerose opere di valore, quali le pale, le vetrate, i fregi, l’organo e la particolare grotta. 

La FONTANA DEL MOSÈ, che chiude il lato occidentale della piazza, è in stile barocco, scolpita in oolite, la pietra statuaria locale e riporta lo stemma dei Conti d’Arco. Di fronte alla Collegiata, con porticato ad arco acuto, si trova PALAZZO NUOVO o MARCABRUNI - GIULIANI, prima residenza dei Conti d’Arco, mentre alla sua destra si palesa il PALAZZO DEL TERMINE o DELLA LEGA, ricco di affreschi attribuiti al Dionisio Bonmartini, un tempo dimora dell’umanista Nicolò d’Arco. A est invece il PALAZZO DI PIAZZA o DEL MUNICIPIO già residenza dei Conti d’Arco ed oggi sede del Comune. Al suo interno reperti archeologici e resti di età preromana. Spostandoci a sud il vostro sguardo sarà catturato da PALAZZO SAN PIETRO o MARCHETTI, sulla cui sommità sono visibili i camini alla veneziana e gli affreschi del sottogronda. Nei pressi la piccola e patronale CHIESA DI SANT’ANNA, al cui interno è conservata un’epigrafe con la storia dell’edificio e numerosi dipinti del pittore locale Giovanni Antonio Zanoni. Siete ora a pochi passi da piazzale Segantini sul retro della Collegiata, dove potrete riposare nei GIARDINI STORICI ammirando il grande e secolare Cedro dell’Himalaya e la statua del pittore arcense, tra i massimi esponenti e fondatori del divisionismo, Giovanni Segantini. 

Fontana del Mosè Arco
Giardini storici Giardini pubblici Arco
Palazzo San Pietro o Marchetti camini Arco
Chiesa di San Giuseppe Arco
Casinò Municipale Arco veranda
Galleria Civica Segantini Palazzo Panni Arco

Proseguendo verso ovest si raggiunge il CASINÒ MUNICIPALE. Costruito nella seconda metà dell’800 per volere dell’Arciduca Alberto d’Asburgo è oggi sede di meeting ed eventi e della Scuola Musicale Alto Garda. Al tempo era il luogo di ritrovo e svago della nobiltà mitteleuropea, che sceglieva Arco come Kurort invernale per il suo clima mite. Il Salone delle Feste e la magnifica veranda, si affacciano su viale delle Palme, zona di mercato alimentare più volte in settimana. Tornate in piazza 3 Novembre e immergetevi nella principale via di Arco, via Segantini, attraversate piazzetta San Giuseppe per poi giungere a PALAZZO DEI PANNI, di fine Seicento. Dapprima dimora nobiliare, sul finire del Settecento divenne un lanificio. Oggi, dopo un approfondito restauro, è sede della Biblioteca Civica e della GALLERIA CIVICA G. SEGANTINI. La galleria, intitolata al noto pittore, ospita dipinti, documenti e altre opere di Segantini e di artisti suoi contemporanei. Vi è inoltre una parte interattiva che permette di posizionare Arco al centro di un circuito internazionale che fa capo a musei e istituzioni pubbliche in tutto il mondo e che possiedono opere dell’artista (info & booking www.segantiniearco.it). Nelle immediate vicinanze del ponte sulla Sarca si trova la CHIESA DI  SAN GIUSEPPE, risalente al XVI secolo, a navata unica con volte a crociera arricchite da affreschi ottocenteschi opera di Agostino Aldi.

Oltre a essere una cittadina dai molteplici scorci e panorami, Arco è ricca di ulteriori angoli da scoprire che meritano una visita, come la piccola CHIESA EVANGELICA DELLA TRINITÀ, raro esempio di stile neogotico, che spicca per il suo tetto policromo. Degna di nota è anche la CHIESA DI SAN ROCCO a Caneve, risalente alla fine del Quattrocento, con i suoi affreschi e le predelle degli altari laterali, attribuiti a Marcello Fogolino. Dal ponte di Arco, costeggiando la rocca del Castello in direzione nord, si giunge in località Prabi. Si incontra prima la CHIESETTA

DI SANT’APOLLINARE, costruita circa nell’VIII secolo: al suo interno spiccano un altare in pietra e numerosi affreschi trecenteschi di scuola veronese, presenti anche all’esterno. Proseguendo si giunge all’EREMO DI SAN PAOLO, realizzato in una nicchia su roccia. Incantevoli e di pregio gli affreschi interni ed esterni. Alle pendici del Monte Stivo in località Velo, a dominare l’Alto Garda svetta invece l’antico EREMO DEI SS. GIACOMO E SILVESTRO AL MONTE, probabilmente costruito dalla popolazione locale per sfuggire alle invasioni barbariche nel Medioevo. All’interno della chiesa si trovano gli affreschi cinquecenteschi di Marco Moretto.

Eremo di San Paolo Arco Prabi
Chiesa Evangelica della Trinità Arco
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